Carissimi giornalisti della carta stampata e della televisione,

qualcuno di voi mi conosce, altri no. Sono un avvocato che da anni si occupa di adozioni, di percorsi falliti, di gioiosi incontri e di laceranti separazioni.

Sono stata in dubbio se scegliere di scrivere a tutti voi insieme o farlo separatamente (sono a digiuno rispetto a queste strategie), poi ho pensato di fare una comunicazione-appello a tutti voi, sperando che qualcuno si senta graffiato dentro.

Mi riferisco al tema dell’adozione: un argomento che suscita sempre grande clamore, una fiammata, e poi si spegne.

Quanto rumore per nulla ieri per quella sentenza di Cassazione che del resto ne rammenta una molto simile emessa nel 2006 (n. 6078/06).

Ricordate il comico Catalano? sosteneva che era meglio essere ricchi e belli  che poveri e brutti.

È quello che è stato detto ieri in numerose interviste sui giornali e radio e televisione: è meglio che un bambino sia adottato da una coppia giovane, innamorata, ricca e sana piuttosto che da una persona singola,

e ancora: è meglio che un bambino sia adottato da una persona singola piuttosto che marcire in un orfanotrofio al freddo e al gelo,

e ancora con supponenza: vergogna a quelle coppie che preferiscono bambini piccoli e sani piuttosto che grandicelli e malati,

e via così: quante Catalanate.

È ovvio che per un bambino sia meglio vivere in una famiglia composta da una mamma e  da un papà che si amano da almeno tre anni e lo ameranno per tutta la vita.

E’ ovvio che per un bambino sia meglio vivere con un solo genitore piuttosto che in un orfanotrofio abbandonato dimenticato da tutti.

E’ ovvio che una coppia giovane non si senta pronta per accogliere un bimbo grande e malato, ma possa accogliere con amore un bimbo piccolo, sano e abbandonato.

Il buonsenso, signori miei, il buon senso: il grande assente in tanti discorsi.

La legge sull’adozione andrebbe riformata e andrebbe applicata con maggiore attenzione: il motivo che mi muove questo appello è quello per cui da anni mi batto con passione: il rispetto  ed il mantenimento dei legami d’affetto che si vengono a creare tra adulti e bambini.

Troppo spesso accade che i bambini, piccolissimi o più grandicelli, che per qualsivoglia motivo, primo tra tutti lunghi affidi, stabiliscono profondi rapporti d’affetto con adulti di riferimento vengano poi da questi irreversibilmente e violentemente staccati da decisioni dei tribunali per i minorenni, sorretti dalle relazioni dei servizi sociali; il passato cancellato con un colpo di spugna, interruzione definitiva dei rapporti, bambini candeggiati e resettati per una nuova vita senza passato.

C’è una bella proposta di legge oggi, n 3854, proposta dall’onorevole Elvira Savino, firmata da numerosi onorevoli, che attende di essere calendarizzata.

Una legge piccola a costo zero, apolitica, apartitica. Una legge dalla parte dei bambini.

Lo spirito della  proposta si legge con chiarezza nella sua presentazione: non quello di legalizzare furbi aggiramenti dell’iter adottivo, ma di prendere atto, pragmaticamente e con trasparenza, di situazioni che si sono consolidate oggettivamente negli anni per i più vari motivi, creando i legami che è impensabile interrompere per legge.

Il governo è a rischio per le note vicende, questa bella proposta di legge rischia di cadere: vi prego aiutatemi a far sì che questo non avvenga. La legge deve essere calendarizzata  e passare in commissione giustizia per non essere affondata.

E insieme alla legge affogherebbero tanti bambini.

E io con loro.

Grazie

Lucrezia Mollica

Anche l’on. Salvatore Vassallo (Pd) ha presentato una proposta di legge che raccoglie i contenuti della PETIZIONE
già il 6/5/2010. La stessa è stata assegnata in Commissione giustizia il 6/8/2010. Le proposte Vassallo-Savino potrebbero benissimo confluire.

Carla Forcolin

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