logo_gabbianella_aquilone1-97x150Venerdì 14 giugno si è svolto l’ultimo incontro del corso di formazione per accompagnatori dei bambini del carcere organizzato dalla nostra associazione. Articolato in cinque incontri, che si sono svolti con cadenza mensile, il corso, tenuto da una pedagogista clinica e da una psicologa del Centro di Consultazione di Venezia, è stato anche un luogo di confronto per i nostri accompagnatori che hanno analizzato i diversi aspetti del rapporto che si crea tra i volontari e i bambini del carcere e tra i volontari e le loro mamme.Al corso hanno partecipato sia accompagnatori “storici” che “nuove leve”: insieme hanno discusso e commentato alcune relazioni scritte da loro stessi in relazione ad alcune situazioni vissute particolarmente significative o problematiche.Pubblichiamo qui di seguito un bellissimo testo di una nostra socia che ha voluto per la chiusura del corso, che ci ha particolarmente toccato.

Se acerca el sueño. Dormirás,

soñarás, aunque no quieras.

(Si avvicina il sonno. Dormirai,

sognerai, nonostante non lo desideri)

José Hierro, (1922-2002), “Canción de preso para dormir a un preso”

¡Qué dificil es unir

el tiempo de frutecer

con el tiempo de sembrar!

(Com’è difficile unire

la stagione dei frutti

con la stagione della semina!)

Juan Ramón Jímenez (1881-1958), “Ajuste”

Un po’ alla volta ho incontrato i bimbi del carcere e le loro mamme. Ne ricordo a stento i nomi e le provenienze, ma sento vivide le loro voci, incrocio i loro sguardi, ora curiosi, appena impauriti, oppure spavaldi, conditi da un cenno di sfida. I loro corpi: ora coperti per l’uscita invernale, ora vestito solo dal costume per la giornata in spiaggia, mentre incedono trotterellando o corrono sfrenati. Su tutti i piccoli volti, attraverso i loro occhi – scuri, chiari, sgranati o socchiusi – aleggia la domanda: “E tu, chi sei?”

Sono, a volte, una pretesa, spesso una richiesta, forse una curiosità, di certo un desiderio; sono una domanda, o cento, più a fatica una risposta; una persona inquieta e serena, con certezze radicate e piena di dubbi da sciogliere, che va cercando i modi e le vie, ma, qui si può dire, anche le calli, i campielli, i ponti! per portarmi anche con loro – e con voi – a comporre il mosaico di un’età matura, per guardare il passato e immaginare il futuro attraverso un presente che dura lo spazio di un incontro.

Una signora si infila a fatica nel mezzo gremito di persone, si sobbarca un carrello (un fardello) e propina gomitate pungenti ai vicini. Sta parlando al telefono delle prodezze del nipotino: ah! che gioia grande amplificarle per tutti in una mattina già afosa, è una nonna radiosa, incurante dei fastidi momentanei che distribuisce al suo intorno.

E tu, piccolino, che vivi con la tua mamma in spazi angusti, hai posto per una nonna o un nonno? Quant’è lunga la linea del tempo della tua esistenza, che ti ha visto nascere e crescere, che si è preso cura di te?

Dopo una stagione difficile, mi interrogo sul domani di un figlio, di un giovanissimo adulto chiamato a scegliere tra lusinghe e incertezze, non soltanto quelle del mondo in crisi, ma soprattutto quelle di una vita che deve continuare tra possibilità infinite che ora non si riescono a svelare del tutto.

E tu, creatura che adesso esci ad orari prestabiliti, avrai un progetto di vita?

L’avevo detto, domande … alcune suscitate dal sentito, raccontato, percepito, vissuto … molte altre ancora da formulare o nascoste, come coperte dalla sabbia che mi immagino a scavare, a modellare con i piccoli, a caricarla in un secchiello, in una formina, per poi picchiettarla con una paletta e finalmente disvelare le forme che prendono vita. Sapendo che un passo distratto le potrà comunque calpestare, l’onda sciogliere, l’aria erodere. Inventando storie, raccontando fiabe, cantando poesie e canzoni. Parole e musica, che suonino dolci o sguaiate, allegre o tristi, per aggiungere ritmo al tempo che ci è dato.

Io che non amo il mare, svestita, sentendomi grattare dalla rena, rinfrescare dalla spuma.

…mamme piccole e mamme grandi, di uno o più figli, bambini e bambine, ragazzi e ragazze, signorine e giovanotti. Mamme per tempi lunghi e brevi, per poche ore o per tutta una vita che nasce, talvolta muore, spesso soffre.

Mamme sole, in coppia, in compagnia, mamme spose e mamme spaiate, mamme con sorelle o fratelli, mamme con nonni, zii, famiglia, famiglie, papà: che fatica cercarli, credere di trovarli nei volti, nei corpi, nelle anime più disparate …Mamme che hanno generato o meno, mamme che hanno immaginato, pensato, gioito e sofferto, riso e pianto, mamme in regola con la giustizia, mamme che hanno trasgredito, mamme che stanno pagando, scontando, mamme energiche e mamme stanche, sfinite, belle e brutte, dritte e storte, spente e colorate, vivificate dalle vite proprie e altrui, da comunità che si fanno e disfanno, mamme che danno e privano, regalano, contrattano, offrono, promettono, mantengono, baciano, abbracciano, educano, vegliano, accettano, rifiutano, faticano, chiedono, rispondono, sperano, disperano, alleviano, consolano, sopportano, reagiscono, acquistano e perdono, aspettano, vanno, vengono, vivono.

Non sapevo chi eri, chi saresti stato, né io con te e tu con me. Né come saremo, insieme e da soli.

Il conosciuto e l’ignoto.

La presenza e l’assenza.

Il dentro e il fuori.

Liberi e costretti.

Pensando e desiderando che tutto sia possibile, sopportabile, sostenibile.

Silvia del Gaudio – giugno 2013

Letture che mi hanno accompagnato in questo percorso:

Romanzi e racconti:

Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati, (1973), Milano, Mondadori, 1994

Claudio Magris, L’infinito viaggiare,

Dacia Maraini, Buio, Milano, Rizzoli, 1999

Idem, La vacanza (1962), Torino, Einaudi, 1998

Clive Staples Lewis, Diario di un dolore (A Grief Observed, 1961) tra. it. Milano, Adelphi, 1990

Robert Musil, Incontri (Vereinigungen, 1911), trad. it. Torino, Einaudi, 1980

Manuel Rivas, ¿Qué me quieres, amor? (¿Que me queres, amor?, 1995) trad. spagn. Madrid, Punto de Lectura. S.L., 2006

Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé (A Room of One’s Own, 1929), trad. it. Milano, Mondadori, 2000.

Poesie di:

Luciano Erba, José Hierro, Juan Ramón Jiménez, Antonio Machado, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Gilberto Sacerdoti, Pedro

Salinas.

Film/cortometraggi:

Las lenguas de las mariposas, Esp 1999, di José Luis Cuerda

Mille giorni di Vito, Ita 2009, di Elisabetta Pandimiglio

Obaba, Esp 2005, di Montxo Armendáriz

Il ragazzo con la bicicletta (Le Gamin au vélo) Fra 2011, di Jean-Pierre e Luc Dardenne

Ringraziamenti: Oltre che tutti i partecipanti agli incontri, desidero ringraziare per questa opportunità la dott.ssa Carla Forcolin, la doss.sa Paola Sartori Ruggenini e la dott.ssa Eleonora Ruggenini.

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