tgINAUGURAZIONE CHIOSTRO S.M. MAGGIORE

Il 3 ottobre è stato finalmente “inaugurato” il chiostro di S.M. Maggiore, dalla nostra Associazione restaurato, grazie al determinante contributo dell’arch. Athos Calafati, con il finanziamento delle Regione Veneto. La nostra Associazione ha chiesto la collaborazione di Confartigianato Venezia e gli artigiani hanno eseguito alcuni lavori inerenti il loro settore di competenza, insegnando le loro abilità ai detenuti. Questi ultimi hanno seguito un breve corso riguardante cenni di sicurezza sul lavoro, tenuto da “Artambiente”, e hanno adempiuto ad ogni compito loro richiesto, con serietà ed impegno. “La gabbianella” e Confartigianato Venezia hanno rilasciato loro degli attestati che, pur non avendo valore legale, potranno forse essere loro utili per lavorare in seguito.

FUTURO UTILIZZO DELL’AREA VERDE

Ciononostante, i detenuti non sono stati ammessi all’inaugurazione e l’arch. Calafati e la nostra Presidente li hanno incontrati più tardi, in un altro ambiente, al chiuso: a loro non è stato aperto il chiostro per cui avevano lavorato. Le motivazioni di questa scelta della Direzione ci sfuggono, ma riguardano, come sempre, motivi di sicurezza. Secondo il progetto che ci è stato finanziato, però, l’“Area Verde” dovrebbe servire sia agli incontri tra i detenuti e i loro figli, sia essere una sorta di “spazio-eventi”. Se non ci si può fidare di accogliere in questo spazio i 10 detenuti rimasti (dei 25 che hanno seguito il corso), come ci si potrà fidare di inserirne un numero maggiore in uno spazio eventi? Ci poniamo questa domanda e non sappiamo darci risposta. Il timore che l’utilizzo del chiostro possa essere diverso da quello che volevamo, e per cui abbiamo chiesto il finanziamento in Regione, è palpabile e solo i fatti potranno rassicurare chi ha fatto il progetto.

IL PROGETTO “DA DETENUTI A PONTEGGISTI”

All’interno del progetto “Lavorare per i propri figli”, l’Associazione voleva avviare anche un’altra iniziativa, che è stata riassunta nel titolo “Da detenuti a ponteggisti”. Si trattava di lavorare sulla parte alta dei muri del chiostro, per renderli più belli, montando e smontando dei necessari ponteggi. L’attività del ponteggista è davvero richiesta sul mercato del lavoro e i detenuti, se avessero imparato a fare i ponteggisti, avrebbero avuto questa volta una vera abilitazione professionale a questo lavoro. Come alcuni ricorderanno, “La gabbianella”, lo scorso febbraio, aveva lanciato una raccolta fondi, che le ha permesso di raccogliere € 1.480,00. Non si è potuto però avviare il progetto, perché la Direzione ha scelto di finire prima il progetto precedente, per poi, eventualmente, avviarne un altro. Con i soldi raccolti “La gabbianella” ha quindi comperato metà degli arredi che sono nel chiostro (e che non ha nemmeno potuto scegliere). Li ha scelti la Direzione, senza consultare il Direttore dei lavori dall’Associazione designato.

Il progetto “Da detenuti a ponteggisti” però aveva già ottenuto il sostegno e la collaborazione del Centro Edili Venezia e del CEV(Consorzio Edili Veneti). All’inaugurazione dell’ “Area Verde” era presente Manuela Sacchet, del Centro Edili Venezia, che ha rinnovato alla Direzione la propria disponibilità ad avviare una collaborazione proficua, finalizzata a formare dei ponteggisti. Se son rose, fioriranno!

Clicca qui  per visualizzare il servizio di TGR Veneto “Nel carcere di Venezia, anche all’aperto gli incontri tra figli e genitori”

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