Pubblichiamo il resoconto della Commissione Giustizia della Camera, riunitasi ieri per discutere le modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e il commento di Carla Forcolin, presidente dell’associazione “La gabbianella e altri animali”.
Martedì 22 settembre 2015 – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il sottosegretario per la Giustizia Cosimo Maria Ferri.
La seduta comincia alle 14.30.
Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare. C. 2957 approvata dal Senato, C. 2040 Santerini, C. 350 Pes, C. 3019 Marzano e C. 910 Elvira Savino.
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 settembre 2015.
Walter VERINI (PD), relatore, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite al provvedimento in esame, ad eccezione degli emendamenti Iori 1.21 e Marzano 4.1, dei quali formula un invito al ritiro.
Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria FERRI, esprime parere conforme a quello del relatore. In particolare, con riferimento all’emendamento Bonafede 1.11, sottolinea che l’introduzione dell’obbligo di un vero e proprio tentativo di reinserimento del minore nella famiglia di origine, potrebbe risultare gravemente pregiudizievole per il minore stesso. In relazione all’emendamento Iori 1.21, osserva che non è necessario, né soprattutto utile, indicare le modalità con le quali si realizzerà di fatto la continuità del rapporto del minore con gli affidatari. Quanto alla proposta emendativa Marzano 4.1, relativa alla cosiddetta « adozione mite », rileva che la tematica in questione, sulla quale è intervenuta la più recente giurisprudenza, dovrebbe essere compiutamente disciplinata in altra sede.
Alfonso BONAFEDE (M5S), nel richiamare le considerazioni già espresse nella seduta precedente, ribadisce la necessità che venga introdotto l’obbligo di un effettivo tentativo di reinserimento del minore nella famiglia di origine, anche al fine di evitare vicende come quella ben nota del « Forteto ». Sottolinea, inoltre, come lo scopo della proposta emendativa 1.11 a sua firma non sia certamente quello di determinare una sorta di rientro coattivo del minore nell’originario nucleo familiare, quanto piuttosto quello di consentire una effettiva e concreta verifica della cessazione delle situazioni patologiche di abbandono che hanno determinato la necessità di disporre l’affidamento del minore stesso.
Sofia AMODDIO (PD) rammenta che l’attenta verifica delle ragioni che hanno determinato la necessità di allontanamento del minore dalla famiglia di origine è già prevista dalle disposizioni delle legge n. 184 del 1983.
Walter VERINI, relatore, nell’associarsi alle considerazioni testé espresse dalla collega Amoddio, rileva la necessità che il provvedimento in esame, sul quale è stato in Senato raggiunto un apprezzabile punto di equilibrio con il contributo di tutte le forze politiche, sia rapidamente approvato senza alcuna modifica. Con particolare riferimento all’emendamento Marzano 4.1, evidenzia che il tema della cosiddetta adozione mite potrebbe essere oggetto di uno specifico ordine del giorno, da presentare nel corso dell’esame in Assemblea, o, in alternativa, affrontato nell’ambito di un atto di iniziativa parlamentare.
Alfonso BONAFEDE (M5S), pur dichiarando, a nome del suo Gruppo parlamentare, di condividere le complessive finalità del provvedimento in esame, fa presente che le proposte emendative dei deputati del Movimento Cinque Stelle non saranno ritirate.
Donatella FERRANTI, presidente, avverte che l’onorevole Caterina Pes ha sottoscritto gli emendamenti Marzano 1.9, 1.12, 1.13, 1.14 e 1.19. Avverte, altresì che l’onorevole Santerini ha ritirato gli emendamenti a sua firma 1.22, 2.1 e 2.3. Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Turco 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6 e 1.7.
Donatella FERRANTI, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli emendamenti 1.8, 1.9 e 1.10, si intende vi abbiano rinunciato. La Commissione respinge l’emendamento Bonafede 1.11.
Donatella FERRANTI, presidente, constata l’assenza del presentatore degli emendamenti 1.12, e 1.13, si intende vi abbia rinunciato. Daniele FARINA (SEL), illustra e raccomanda l’approvazione dell’emendamento Nicchi 1.16, del quale è cofirmatario.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Marzano 1.14, Gebhard 1.15 e Nicchi 1.16.
Carlo SARRO (FI-PdL) sottoscrive l’emendamento Prestigiacomo 1.17.
La Commissione respinge l’emendamento Prestigiacomo 1.17.
Donatella FERRANTI, presidente, avverte che gli emendamenti Iori 1.18 e 1.21 sono stati ritirati dalla presentatrice. Constata, quindi, l’assenza del presentatore dell’emendamento 1.19, si intende vi abbia rinunciato. La Commissione respinge l’emendamento Farina 1.20. Donatella FERRANTI, presidente, constata l’assenza del presentatore dell’emendamento 1.23 e 2.2 , si intende vi abbiano rinunciato. Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l’articolo aggiuntivo Sannicandro 2.01.
Donatella FERRANTI, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli emendamenti 3.1, 4.1 e 4.2, si intende vi abbiano rinunciato. Nel dichiarare concluse le votazioni degli emendamenti riferiti al provvedimento in discussione, avverte che il testo della proposta di legge sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l’espressione del relativo parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta. La seduta termina alle 14.55.
“Farò salti di gioia se la riforma passerà e a questo punto, con la discussione su ciascun emendamento respinta, si può essere ottimisti, ma aspetto di vederla riportata sulla “Gazzetta Ufficiale” per crederci senza riserve. Se la discussione sugli emendamenti fosse passata, la legge non sarebbe più passata, come è già successo tante volte nelle precedenti legislature. Naturalmente si tratta di una legge di compromesso, che ha delle parti che non mi piacciono, ma sostanzialmente impedisce che i bambini siano ancora trattati come cose e questo è il nostro obiettivo di fondo”. Bambini affidati a singles e a coppie di fatto dovranno passare attraverso l’art. 44, ma non saranno esclusi dal diritto alla continuità degli affetti e la logica dell’art. 44, che mantiene un filo relazionale con tutti coloro che sono importanti per il bambino, è il futuro dell’adozione, secondo me.
Gli orfani “puri” non esistono quasi più, se non li si scambia per i bambini abbandonati alla nascita (circa il 30% di quelli posti in adozione) e i bambini italiani, posti in adozione già grandicelli, hanno spesso moncherini di famiglia con cui sarebbe umano mantenessero spesso un qualche rapporto, sia pure con le dovute cautele e sia pure solo se ciò fosse valutato importante e positivo per loro. Ma di queste cose si discuterà in altra sede, speriamo presto.”
Carla Forcolin