Cari amici, qualche giorno fa mi ha telefonato un’avvocato, curatrice di una bambina posto in affidamento da piccolissima, ora adottabile, che la famiglia affidataria terrebbe con sé volentieri, ma che il T.M., cui spetta il caso, non vuole dare in adozione alla famiglia in cui la bimba, che chiameremo Paolina, già vive. L’ennesimo caso.
All’avvocato, che mi chiedeva a che punto è il DDL 1209, ho dovuto rispondere che lo stesso è fermo da quando ha superato lo scoglio dell’approvazione in Commissione Giustizia. Se non sarà discusso e approvato, alle Camere non passerà. La senatrice Francesca Puglisi, che lo ha voluto, spera che sarà ripreso dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Ho scritto al Presidente del Consiglio e al Presidente del Senato perché la legge sia discussa, ma nessuna risposta mi è giunta in merito.
Inevitabile chiedersi chi ha l’enorme potere di mettere nel calendario dei lavori da svolgersi la discussione di alcune leggi al posto di alcune altre. La decisione spetta alla Conferenza dei Capigruppo parlamentari, che si riunisce con la presenza dei Vice Presidenti e con l’intervento del Governo (art. 53, comma 3, del Regolamento).
Il programma e il calendario sono redatti tenendo conto delle priorità indicate dal Governo e dalle proposte avanzate dai Gruppi parlamentari e dai singoli senatori.
In questo periodo c’erano la legge elettorale e l’elezione del Presidente della Repubblica ad assorbire le energie del Parlamento e del Governo, ma poi abbiamo la timidissima speranza che il DDL 1209 sia posto in discussione.
“Timidissima speranza” perché è ora di smettere di pensare che la legge che chiediamo da otto anni non si possa discutere a causa di cose più importanti da decidere.
Nel tempo la verità emerge sempre: non è possibile che una legge di cui i giornali parlano – sia pur superficialmente – prima ancora che sia votata, non passi da otto anni, perché c’è sempre qualcosa di più importante da votare. E’ piuttosto evidente che si tratta di una legge che di fatto non si vuole votare. Sostenerla è difficile, faticoso e poco remunerativo, perché gli ignoranti in materia sostengono che si tratta di una legge a favore dell’adozione ai singles e questo mette in moto una stupida guerra di religione. Tratta di argomenti delicati e ha un obiettivo che a molti pare quasi irrilevante: quello di evitare il continuo passaggio dei bambini in affidamento etero familiare da una famiglia all’altra.
Che sia indegno di un paese civile dare ad un bimbo sfortunato una famiglia “provvisoria” per anni e poi toglierlo dai suoi affetti, come se niente fosse, poco conta.
La sen. Francesca Puglisi, che si è battuta per questa legge, credendoci veramente, mi ha assicurato che, dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, si tornerà a parlarne e il Vice presidente della Commissione Giustizia, Felice Casson, candidato sindaco di Venezia, ne ha sollecitato la calendarizzazione.
Ce la faremo? Noi non dobbiamo abbandonare la lotta e rimaniamo ad aspettare che i politici (ora l’Assemblea dei Capigruppo) facciano ciò che chiediamo loro da un tempo ormai incredibilmente lungo. Almeno per avere il coraggio di guardare negli occhi Paolina e i bimbi come lei.
La Presidente, Carla Forcolin