Il 2021 è stato l’anno in cui, oltre al progetto “il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie” abbiamo svolto, come soggetto capo-fila, il progetto “Cura della prima infanzia contro la povertà educativa in tempo di Covid”.
Il Comune, attraverso l’Assessorato alla coesione sociale, che era collaboratore nel progetto, ci ha indicato i bambini da accompagnare alla scuola materna, ma è stato quasi automatico che, assieme ai bambini più piccoli, finissimo per seguire le loro intere famiglie. Come succedeva in carcere, dov’era impensabile non relazionarsi alle madri mentre se ne seguivano i figli. Abbiamo continuato ad accompagnare bambini a scuola anche nel 2022, a progetto finito e, naturalmente non solo: oltre ai compiti, siamo stati accanto ai bambini e alle famiglie nelle occasioni di svago, che ai bambini stavano a cuore, e in altre svariate circostanze.
Con alcune assistenti sociali ed educatrici abbiamo un rapporto di scambio e così con alcune maestre. Per questo abbiamo concepito un nuovo progetto che, raccogliendo l’esperienza del primo, lo espanda e l’allarghi. Infatti, spediremo alla Regione Veneto il progetto “Studiare da piccoli, lavorare da grandi”, che si propone di aiutare famiglie davvero povere economicamente, oltre che provenienti da culture diverse dalla nostra, affinché si inseriscano nel nostro mondo attraverso lo studio e il lavoro, gli unici mezzi possibili per superare la povertà.
E poi l’associazione, che è nata sull’accoglienza di bambini senza famiglia, non poteva restare indifferente verso i profughi ucraini e alcuni di noi hanno cominciato ad accoglierne o in casa propria, se possibile , o in secondi appartamenti di proprietà. Come anche a cercare di inserirli a scuola .