Ci viene chiesto da “Save the Children” di monitorare come la situazione di vita attuale, con il pericolo del Corona Virus, si rifletta sui bambini di cui ci prendiamo cura. Riportiamo qui di seguito il nostro intervento:
Cari Tutti,
ci viene chiesto da Arianna Saulini di condividere le novità che il corona virus determina nelle varie situazioni in cui ci troviamo a svolgere azione di monitoraggio sui diritti dei bambini.
Per questo vi segnalo che l’epidemia di corona virus ha determinato la chiusura delle carceri e degli Icam ai volontari. Questa chiusura a sua volta toglie ai bambini che accompagnano le madri in carcere l’unica possibilità di uscirne anche solo per fare delle passeggiate. Inoltre la chiusura delle scuole materne, laddove i bambini vi fossero accompagnati (da anni continuo a dire che la frequenza scolastica per questi bambini non è garantita) toglie ai figli delle detenute quel margine di vita normale che la frequenza scolastica garantisce.
Il corona virus ha reso questi bambini carcerati a tutti gli effetti, evidenziando la fragilità dell’organizzazione per loro predisposta allo scopo di non separarli dalla madre, senza togliere loro la possibilità di crescere nel mondo dei coetanei.
Una cosa è lo stare in casa dei bambini figli di genitori liberi – con entrambi i genitori e i fratelli, con il computer e il telefono, che permettono le video-chiamate, con la certezza che la deprivazione degli amici e degli spazi aperti è temporanea e condivisa da tutti – e un’altra è lo stare nei nidi e negli Icam, dove si sta con pochissime persone e dove il diritto ad uscire non è garantito da personale apposito se non in qualche situazione.
Vi saluto cordialmente.
Carla Forcolin (“La gabbianella e altri animali”)